Area Riservata

Triage

Se vi capitasse di passare per il pronto soccorso di un ospedale (ma spero che non vi accada mai), notereste che il sistema di smistamento dei pazienti è codificato sulla base di una procedura che utilizza dei codici colore. Questi codici identificano, in ordine di gravità, l’urgenza con cui il personale deve o dovrebbe intervenire; la procedura è chiamata triage ed è usualmente suddivisa in quattro classi che sono: bianco (nessuna urgenza); verde (urgenza minore); giallo (urgenza) e rosso (emergenza).

Esiste, anche, il triage psicologico attuato all’interno di protocolli di medicina delle catastrofi e delle situazioni di crisi. Le classificazioni, in questi casi, sono finalizzate ad una rapida valutazione dello scompenso psichico o psicofisico che colpisce un soggetto in una situazione di disastro e di grande sventura. Le classi non sono, in questo caso, identificate con colori, bensì con sigle: Psi1, Psi2 e Psi3.

L’altro giorno, dopo che per alcune ore ero alle prese, nel tentativo di capirne l’utilità, con il metodo del “costo ammortizzato” (e chi è del mestiere mi ha capito), mi sono auto misurato il livello di scompenso psicofisico (ho una macchinetta per lo scopo) e il mio livello è risultato una combinazione tra triage normale e triage psicologico: ero a livello Psi3 in codice rosso. Dopo poco ho sentito un’ambulanza che si avvicinava a sirene spiegate ed ora mi ritrovo con addosso una strana camicia bianca con le maniche allacciate dietro la schiena. Sono in uno strano stanzone con le pareti imbottite in compagnia di altri strani soggetti tutti con addosso una camicia simile alla mia. Mentre mi avvicino ad uno degli incamiciati, questo si gira verso di me. Ha gli occhi arrossati che contrastano con il volto di un pallore sepolcrale. Con un filo di voce ripete, come un mantra, poche parole: “fair value, mark to market, fair value, mark to market”. Mi scosto di lato e per poco non inciampo in un altro incamiciato di bianco che, inginocchiato, sta scrivendo sul pavimento frasi dal vago sapore shakespeariano del tipo: “rilevante o irrilevante, questo è il problema.”. Allora capisco. Non devo mangiare la pizza per cena. Rischio di fare brutti sogni.

stefano benatti

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Triage

Se vi capitasse di passare per il pronto soccorso di un ospedale (ma spero che non vi accada mai), notereste che il sistema di smistamento dei pazienti è codificato sulla base di una procedura che utilizza dei codici colore. Questi codici identificano, in ordine di gravità, l’urgenza con cui il personale deve o dovrebbe intervenire; la procedura è chiamata triage ed è usualmente suddivisa in quattro classi che sono: bianco (nessuna urgenza); verde (urgenza minore); giallo (urgenza) e rosso (emergenza).

Esiste, anche, il triage psicologico attuato all’interno di protocolli di medicina delle catastrofi e delle situazioni di crisi. Le classificazioni, in questi casi, sono finalizzate ad una rapida valutazione dello scompenso psichico o psicofisico che colpisce un soggetto in una situazione di disastro e di grande sventura. Le classi non sono, in questo caso, identificate con colori, bensì con sigle: Psi1, Psi2 e Psi3.

L’altro giorno, dopo che per alcune ore ero alle prese, nel tentativo di capirne l’utilità, con il metodo del “costo ammortizzato” (e chi è del mestiere mi ha capito), mi sono auto misurato il livello di scompenso psicofisico (ho una macchinetta per lo scopo) e il mio livello è risultato una combinazione tra triage normale e triage psicologico: ero a livello Psi3 in codice rosso. Dopo poco ho sentito un’ambulanza che si avvicinava a sirene spiegate ed ora mi ritrovo con addosso una strana camicia bianca con le maniche allacciate dietro la schiena. Sono in uno strano stanzone con le pareti imbottite in compagnia di altri strani soggetti tutti con addosso una camicia simile alla mia. Mentre mi avvicino ad uno degli incamiciati, questo si gira verso di me. Ha gli occhi arrossati che contrastano con il volto di un pallore sepolcrale. Con un filo di voce ripete, come un mantra, poche parole: “fair value, mark to market, fair value, mark to market”. Mi scosto di lato e per poco non inciampo in un altro incamiciato di bianco che, inginocchiato, sta scrivendo sul pavimento frasi dal vago sapore shakespeariano del tipo: “rilevante o irrilevante, questo è il problema.”. Allora capisco. Non devo mangiare la pizza per cena. Rischio di fare brutti sogni.

stefano benatti

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Il piano del contabile

Il cuore ha una sua posta,
io so quanto mi costa
se tu non sei con me...
...Lo vede ormai anche un presbite
che sei un immenso cespite
nella mia parte A.
Di te mi restan questi versi
qui tra gli oneri diversi,
qui vicino al cuor
Domande senza più risposte,
come un utile ante imposte
E' vasto il mio dolor!
Ah, son qui col mio Frizzera
e quando si fa sera
lo sfoglio vanamente,
mi cerco un'esimente,
una agevolazione
contro la commozione
per questo mio impossibile
amore indeducibile!
E tengo qui tra i dendi
i pochi dividendi
del nostro grande amor...
... ma se faccio un bilancio
sento che non è finita:
sei un'imposta differita!
Ahi, senti come guaisco
aspetto il Telefisco,
come fosse un messia
aspetto l'Agenzia
che mi dia una speranza
la luce di un'istanza
per questo mio impossibile
amore indeducibile!
Bello e indeducibile!
 

(*) tratto da Ciappter ileven – Serpente Corallo 

stefano benatti

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M355AGG10

QU3570 M3554GG10 53RV3 4 PR0V4R3 CH3 L3 N057R3 M3N71 P0550N0 F4R3 GR4ND1 C053!
 
C053 1MPR35510N4N71!
 
4LL'1N1Z10 3R4 D1FF1C1L3, M4 G14' 1N QU3574 R1G4, L4 7U4 M3N73 574 L3GG3ND0 4U70M471C4M3N73 53NZ4 P3N54RC1 5U, 53 531 1N GR4D0 D1 L3GG3RL0 PUO1 3553RN3 0RG0GL1050!
 
50L0 4LCUN3 P3R50N3 R135C0N0 4 L3GG3R3 QU3570 M3554GG10.
53 71 V4, PUO1 C0N71NU4R3.
 
3CC0 UN 353MP10 D1 QU4N70 514 1MP0R74N73 C0MP1L4R3 B3N3 L4 D1CH14R4Z10N3 D31 R3DD171:
 
4LL4 D0M4ND4: “4V373 P3R5ON3 4 VO57R0 C4R1C0 ?” UN C0N7R1BU3N73 H4 R15P0570:
 
4.         2,1 M1L10N1 D1 1MM1GR4T1 ILL3G4L1
B.         7,2 M1L10N1 D1 D15OCCUP471
C.        120.000 CR1M1N4L1 1N PR1G10N3
D.        QU4LCH3 C3N71N41O D1 D3F1C13N71 1N P4RL4M3N70
3.         N0N 50 QU4NT1 4LL4 C0MUN174’ 3UR0P34
 
L’4G3NZ14 D3LL3 3N7R473 H4 R35P1N70 L4 D1CH14R4Z10N3 5057373N3ND0 CH3 3R4 1N4CC3TT4B1L3.
 
1L C0N7R1BU3N73 H4 CH135T0: M1 50N0 D1M3N71C470 QU4LCUN0 ?

stefano benatti

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Lola

È il lascito di mia suocera. Una cagnolina di taglia medio piccola e di razza mista, una ori pei, nata da un incontro ravvicinato tra un carlino ed una shar pei. Ha fatto molta strada in vita sua: è nata oltreoceano, e precisamente nel Bronx, per poi dimorare alcuni mesi nelle campagne del basso mantovano e per finire sotto la mia sedia, qui in ufficio. Non si può definire bella. È come per gli esseri umani: se sono uomini e non sono belli, allora sono interessanti; se sono donne e non sono belle, allora sono simpatiche. Lei, quindi, è simpatica.
 
Perché vi parlo della Lola? Perché ieri mi sono accorto che ha delle crosticine sotto il collo e che ultimamente si gratta in modo inusuale; posso assicurare che la frequenza con cui si gratta è inusuale perché tutti gli accorgimenti per evitare gli animaletti pruriginosi sono stati e sono costantemente adottati.  L’ho portata dal veterinario, anche se letteralmente dovrei dire trascinata visto che, quando, ad alcuni metri dall’ambulatorio, ha capito quale fosse la destinazione finale, ha piantato le zampe nell’asfalto ed ha tentato di scrollarsi di dosso il guinzaglio per scappare.
 
Dermatite acuta è stata la diagnosi. Cortisone, medicine specifiche e bagnetto settimanale con shampoo speciale è la cura.
La cosa interessante che mi ha detto il veterinario è che, a causa dell’attuale situazione, almeno nove animali su dieci soffrono di questo fastidioso disturbo.
 
Lì per lì ho collegato l’attuale situazione al clima delle nostre zone, che quest’anno è più difficile del solito da sopportare; poi, però, mi sono reso conto che anche gli esseri umani sono animali e che la situazione così difficile da sopportare non è solo quella climatica.
 
Ho già cominciato a grattarmi.

stefano benatti

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Dedalo

 
Avendo il re di Creta, Minosse, pregato il dio del mare di inviargli un segno della predilezione che aveva nei suoi confronti, rispetto ai suoi fratelli che volevano regnare con lui su Creta, Poseidone inviò al re un toro bianco, di incredibile bellezza affinché venisse sacrificato in suo onore.

Minosse, colpito dalla bellezza del toro, non ebbe cuore di ucciderlo e, in sua vece, fece uccidere un altro toro. Poseidone, irato dall’affronto subito, fece innamorare follemente Pasifae, moglie di Minosse, del toro bianco. La donna, in preda all’amore più cieco, si rivolse a Dedalo affinché le costruisse una vacca di legno, nella quale potersi nascondere, per avere il tanto desiderato amplesso con il toro bianco.

Dedalo, costruì una vacca di legno tanto somigliante che il toro, tratto in inganno, si unì a Persifae che si era nascosta all’interno della vacca. Da questa unione nacque il Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro. Minosse incaricò, quindi, Dedalo di costruire il labirinto di Cnosso, in cui nascondere il mostro. Il labirinto era un intrico di strade, stanze e gallerie, costruito dal geniale Dedalo con il figlio Icaro, i quali, quando ne terminarono la costruzione, vi si trovarono prigionieri.

Non voglio essere drammatico, ma mi sento di dire che i legislatori, che si sono susseguiti nel tempo, sui bonus edilizi hanno prodotto un guazzabuglio di norme che costituisce un labirinto più inviolabile di quello che ospitò il Minotauro.

Se poi tanto mi dà tanto, chi pensa di accedere ancora al bonus 110% rischia di finire dentro la vacca di legno di Dedalo e avere un toro (seppur bianco e bello) che si agita dietro di lui.
 

stefano benatti

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Non so come intitolarlo

 
Nei clisteri evacuanti, durante l'introduzione del liquido, il contribuente sceglie il lato su cui giacere (destro o sinistro in funzione delle sue preferenze politiche), tanto poi viene girato. Gli scienziati della materia consigliano, peraltro, di far giacere il soggetto da purgare sul lato sinistro, e ciò al fine di utilizzare la gravità e di agevolare il passaggio del liquido all'interno del colon discendente che (come sappiamo, avendo tutti studiato l’anatomia umana) discende, appunto, dal fianco sinistro per portarsi medialmente ed in basso e dietro fino all’apertura anale.

La scelta del lato sinistro, per ottenere un’efficace evacuazione, sembra dipenda anche dal fatto che le purghe, in genere, se provengono da sinistra sono più accette che se provengono da destra. Tornando, però, al nostro contribuente (che è sempre paziente), questi giace con le cosce e le gambe flesse, con la gamba destra più in avanti. Girando poi il paziente sul lato destro si tende a trasferire, attraverso il colon trasverso, il liquido alla parte destra. In tal modo si stimola efficacemente la peristalsi e l'azione sarà più completa. L’assistente all’operazione dovrebbe assicurarsi che la sonda da infilare sia stata preventivamente sterilizzata.

I tipi più moderni sono costituiti da sistemi che dovrebbero essere usati solo una volta (almeno così c’è scritto sulla confezione): è però vero che di evacuazioni ce ne impongono molte e lo strumento (almeno qui da noi) è sempre lo stesso. La soluzione da usare può essere costituita da acqua corrente, da soluzione fisiologica, da acqua con sapone e tasse, da acqua con sapone e riduzione di detrazioni fiscali, ma occorre prestare attenzione al tipo di sapone che usate, per cui è meglio evitare. Altre volte si impiega acqua più glicerina e aumento dell’IVA, fino a cinque punti di IVA.

Se il contribuente è notevolmente costipato e l'intestino contiene masse solide di feci (dette: fecaloma), queste possono essere ammorbidite effettuando il clistere la notte e dando comunicazione dell’avvenuta evacuazione al mattino del giorno dopo; in questi casi l’effetto è assicurato.Con l'introduzione di agenti umidificanti e di stimolanti intestinali, è entrato in uso il «micro clistere» costituito da più introduzioni ripetute nel tempo di citrato di sodio, sorbitolo e imposte di bollo oppure glicerina e imposta di registro.

Ci corre l’obbligo, peraltro, di puntualizzare che questo sovrabbondante impiego del clistere, estesosi negli ultimi tempi in un modo che pare eccessivo, anche se di fatto si ottiene la toilette del canale anale, a lungo andare non potrà evitare spiacevoli infezioni e/o prostatiti, col rischio che la stessa pratica di “bondage” venga utilizzata direttamente dal paziente su coloro che ora si divertono a farli i clisteri.

stefano benatti

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Deretano

(disclaimer: lettura sconsigliata agli under 50)

 
A Firenze, al centro della "Loggia del Porcellino", il cui vero nome è Mercato Nuovo, c'è una lastra di pietra, che normalmente non la si scorge di giorno per la presenza del mercato e dell'affollamento della gente. È la cosiddetta "Pietra dello Scandalo".
 
È una lastra, di forma circolare con intarsi di marmo, sulla quale venivano condannati a sedersi violentemente, per più volte ed a sedere nudo, i falsari e i debitori del tempo. Questa "esecuzione" veniva eseguita nei momenti di massimo affollamento con i conseguenti giochi di scherno della gente.
 
Già nell'antica Roma, però, la pietra dello scandalo era un pietrone che si trovava di fronte alla porta maggiore del Campidoglio sulla quale era scolpita la figura di un leone. Anche allora erano obbligati a sbatterci sopra il loro culone nudo coloro che mancavano ai loro impegni oppure coloro che erano stati dichiarati falliti.
 
Da questa punizione, ne è derivato il detto "trovarsi con il culo per terra".
 
Un altro detto di uso comune è “avere culo", avere una fortuna esagerata. Questa espressione, certamente curiosa, sembra sia da riferire con l'abitudine (non so bene di chi) di toccare il culo ai propri amici per augurarsi la buona sorte; corrisponderebbe al gesto di toccare la schiena del gobbo.

Sovente l’uso del termine culo viene inserita in espressioni, definite “ colorite”, che hanno una finalità liberatoria. Capita infatti di avere bisogno di esternare il proprio stato d’animo di fronte ad un torto subito o ad un comportamento altrui che ritieni sia ingiusto nei tuoi confronti. Ecco che allora un bel “vaffa…” ristabilisce gli equilibri.

Non mi spingo oltre.

stefano benatti

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